Associazione Gruppo Escursionisti Val Grande

Sezione Val Grande U.O.E.I. - S. Bernardino Verbano

 (Unione Operaia Escursionisti Italiani)

 


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Martedì, Aprile 23, 2024
18 Febbraio 2022

IL SENSO DEL CAMMINARE - articolo di Mario Ferrari

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IL SENSO DEL CAMMINARE di Mario Ferrari

Basterebbe una passeggiata in mezzo alla natura, fermarsi un momento ad ascoltare, spogliarsi del superfluo e comprendere che non occorre poi molto per vivere bene. (Mario Rigoni Stern)

Spesso tutti noi non ci rendiamo conto di quanto siamo fortunati, non riusciamo neppure a capire quanto sia prezioso e non scontato poter percorrere i sentieri delle nostre montagne.

Quando diamo tutto per scontato troppe volte perdiamo il senso e la misura del valore delle cose che incontriamo, apparentemente semplici o insignificanti.

Semplice è camminare in un sentiero tra l’ombra degli alberi, in un pendio assolato e luminoso, in un irto sentiero tra le pietre o tra le strade imbiancate dalla neve o attraversare le viuzze di un bor- go abbandonato.

Ma se quando, passo dopo passo, ascolti il rumore dei tuoi scarponi che calpestano le foglie secche, se senti il profumo che sale dalla terra umida del bosco che ti inebria, se alzi gli occhi e vedi tra i rami un uccellino che, con il suo bel cinguettio lamentoso ti sta accompagnando, se il gorgoglio di una sorgente ti fa aumentare il passo ansioso di assaporarne la fresca acqua, o se ancora spaziando con lo sguardo verso il fondovalle ti rendi conto di essere arrivato nella vetta. Ecco allora ti devi ren- dere conto che quella semplicità è tanto preziosa quanto bella. E’ bene quindi

ricordarci che quasi sempre sono le piccole cose semplici a dare grandi emozioni.

Troverai più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le rocce ti insegneranno cose che nessun maestro ti dirà. (Bernardo di Clairvaux)

Ecco uno dei tanti motivi che ci fa o meglio che ci deve far camminare nelle nostre montagne. Lungo i sentieri i castagni secolari che incontriamo sanno raccontare storie di fatiche fame e sacrifici. San- no trasmettere ai più attenti ogni briciola di storia che hanno visto passare di li. I ruderi di vecchie cascine, ormai inghiottite dal bosco, non sono un cumulo di sassi inerti ma una miniera di tesori na- scosti. In quelle cascine si è scritto un pezzo di storia delle nostre valli. Si sono consumate tragedie, vissuto la gioia dell’amore della famiglia. Impossibile passare oltre e non ascoltare quel silenzio fat- to di energia. Sono convinto che chi ama la montagna, ricerchi in ogni passo tra gli impervi sentieri una storia, un’emozione vissuta da altri in quei luoghi di silenzio.

Quante donne curve sotto il peso delle gerle colme di sopravvivenza, hanno calpestato i sassi leviga- ti del selciato e salito i gradini sconnessi di quelle mulattiere. Molti bambini allegri, vestiti di miserie rincorrevano tra questi prati il loro futuro di sogni.

Gli uomini, con lo zaino pesante pieno di povere provviste e arnesi da boscaiolo, passo dopo passo, per anni, sono passati tra questi boschi e risalito i pendii erti, sotto il sole cocente, ma anche di notte al chiaro di luna o con il temporale e la pioggia battente per guadagnarsi di che vivere. Con le loro mani hanno scritto la storia della loro famiglia, della loro valle e un pezzetto anche dell’Italia.

Altri giovani, pieni di vita e voglia di libertà, sono passati per lo stesso sentiero, anche loro come i bambini rincorrevano un sogno colorato di pace. Non si sono mai chiesti da che parte stare e dove andare, lo sentivano, era scritto nei loro cuori, nelle loro anime, un solo il sentiero, quello giusto, quello in salita tortuosa e faticosa che ti porta in vetta, verso la libertà. Queste riflessioni solo per farci capire che ogni passo che faremo insieme lo dobbiamo fare da amici per far sì che la condivi- sione sia la miglior ricarica.

Non camminare dietro a me, potrei non condurti. Non camminarmi davanti, potrei non seguirti. Cammina soltanto accanto a me e sii mio amico. (Albert Camus)