La Linea Cadorna Con il nome di "Linea Cadorna" si intende il
sistema di fortificazioni militari costruito durante la Prima Guerra Mondiale
tra il Lago Maggiore e il Monte Massone. Le fortificazioni comprendono
un fìtto reticolo di mulattiere militari, trincee, postazioni d'artiglieria,
luoghi di avvistamento, ospedaletti e strutture logistiche, centri di
comando. Furono volute dal generale Luigi Cadorna di Pallanza, capo di
stato maggiore dell'esercito italiano, per difendere il confine da un
ipotizzato attacco austro-tedesco attraverso la Svizzera mai avvenuto.
Esse coprono, nella logica della "guerra di posizione", un dislivello
di 2.000 m tra la piana del Toce e il Monte Massone e fra il Lago Maggiore
(Carmine inferiore) e il Monte Zeda e proseguono nelle Alpi centrali fino
alle Orobie. UN PO' DI NUMERI: tra l'Ossola e la Valtellina furono costruiti
72 km di trincee, 88 postazioni di artiglierie di cui 11 in caverna, 296
km di strade carrozzabili, 398 km di mulattiere. I lavori costarono più
di 100 milioni di lire del tempo e impiegarono oltre 15.000 operai. In
un'economia di guerra, i lavori ebbero un impatto positivo per le popolazioni
locali in quanto offrirono lavoro retribuito a muratori e scalpellini
e costituirono una prima occasione di lavoro salariato per la manodopera
femminile impegnata nel trasporto dei viveri alle squadre in montagna.
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Da San Martino culmine per carrareccia e poi ripido sentiero si sale al monte Colonna, con bellissimo panorama sulla Val Cuvia. Quindi per breve cresta e ripida discesa nel bosco si giunge all'albero della foto ricordo. Poi per carrareccia si giunge a San Michele, dove al ristoro si può prendere un caffè. Visita alla chiesetta e breve deviazione (10") per salire ad un poggio con splendida vista sul lago maggiore, le alpi, i monti della Val Grande e Svizzeri. Quindi seguendo la pista da fondo, con grandi improvvisi panorami sul lago, si giunge al forte di Vallalta, che si può visitare all'interno. Si sale quindi al buco del diavolo (camino che collega due piani di trincee), si sale ad un poggio panoramico sull'alto lago e quindi per trincee prima e per ripido sentiero dopo, visitato un altro poggio strapiombante sulla val Cuvia si giunge al San Martino, dove v'è il monumento in ricordo della battaglia, la chiesa e il ristoro. San Martino ha un grande panorama circolare. Tempo dell'intero anello: 4/5 ore. Tempo in autobus da Laveno a San Martino: 1 ora Pranzo al sacco. La linea Cadorna è presente nel Varesotto in modo massiccio.
Come per l'ossola, nella prima guerra mondiale non servì a nulla;
il forte di Vallalta, sul San Martino, fu invece luogo di una dura battaglia
nel 1943. |